
Cos’è la GRAFOTERAPIA
La grafoterapia è una tecnica di intervento rieducativo usata dai rieducatori della scrittura e dai grafologi rieducatori basata sugli studi di due scienziati: Julian De Ajuriaguerra, neuropsichiatra e psicoanalista e Robert Olivaux, psicologo e grafologo.
Che cos’è la Disgrafia
Quando ci sono difficoltà nelle abilità di scrittura e lettura e/o una difficoltà esecutiva della scrittura si parla di DISGRAFIA.
Possono sussistere condizioni, di varia origine, che rendono difficile il gesto della scrittura sia per le lettere che per i numeri: lentezza, rigidità, faticabilità, dolenzie, ecc. e di conseguenza difficile la lettura del soggetto stesso e di altri. Si rivolge a tutti: bambini, adolescenti ed adulti, sia udenti che sordi.
Con la Legge 170 del 2010 la Disgrafia è stata riconosciuta fra i disturbi specifici dell’ apprendimento (DSA) come la dislessia, la discalculia, ecc. I bambini/ragazzi con questo tipo di disturbi sono seguiti dagli specialisti, dopo la diagnosi e la certificazione, in accordo con gli insegnanti e i genitori.
La valutazione e il trattamento delle disgrafie funzionali, intese come problemi di lettura e scrittura in collegamento a sindromi di stanchezza visiva non afferenti ad aspetti cognitivi e neurologici hanno, in genere, conseguenze sul rendimento scolastico e sul benessere psicofisico infantile;
in particolare si hanno effetti positivi su:
- Comunicare più chiaramente il mio pensiero.
- Faticare di meno quando scrivo.
- Non rimanere indietro nel dettato e nei temi.
- Non sentirmi inadeguato.
- Accrescere la mia autostima e fiducia.
- Migliorare la mia attenzione e la mia concentrazione.
- Usare meglio le energie disponibili.
- Migliorare le mie relazioni in casa e a scuola.
- Scrivere in maniera più sciolta e spontanea.
- Raggiungere “il piacere della scrittura”.
- Migliorare la capacità di autocontrollo e di distensione, e, indirettamente, anche le relazioni e l’andamento scolastico generale.
Quando si può definire una scrittura difficile:
quando è
- poco leggibile;
- molto lenta, stentata;
- oppure al contrario con uno scarso controllo del gesto grafico con confusione, disarmonia:
- disorganizzata nelle forme e nell’uso degli spazi;
- con dolore causato da un’eccessiva rigidità muscolare all’arto mentre si scrive.
Se si presentano uno o più di questi aspetti si può ipotizzare una scrittura DISGRAFICA.
Quali sono gli approcci al problema:
- Prevenzione, diagnosi, recupero della disgrafia.
- Aiutare a scrivere meglio.
- Esercizi tecnici sull’impugnatura e sulla postura.
- Esercizi di rilassamento, di respirazione controllata e di tonificazione muscolare.
- Decondizionamento di forme e gesti grafici errati che producono tensione, dolore, rigidezza o mal destrezza e che penalizzano l’andamento scolastico, l’autostima e le relazioni.
- Esercizi di pittura, disegno e forme prescritturali per ricreare un’attività grafica nuova ed adeguata.
- Le sedute, individuali, si svolgono una volta alla settimana per circa un’ora.
L’Optometrista non effettua diagnosi mediche, non gestisce patologie, non prescrive terapie farmacologiche o chirurgiche, né consiglia il paziente sotto il profilo medico ma collabora con l’eventuale medico-specialista ove sia richiesto o utile. Può richiedere, quindi, un approfondimento oftalmologico o una collaborazione con altri specialisti.
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